Una mattina calda di settembre, in sella alla mia bicicletta, mi dirigo in centro a Bassano del Grappa, per incontrare Ramune presso La Via dell’Ambra, la sua creazione. Ci conosciamo ormai da qualche anno, non per lavoro, ma una passione che ci accomuna: il teatro, lei nel fare e io da spettatrice.
Ramune Kupsyte è la titolare, da 6 anni, del negozio La Via dell’Ambra, un negozio specializzato in ambra baltica, a due passi dal Ponte Vecchio.
Ho capito che la sua era una storia giusta da raccontare per la mia rubrica U-turn perché, ai miei clienti spesso dico: “Non esiste l’impossibile, basta volerlo, progettarlo e fare il primo passo!” e in questo Ramune ne è un esempio!
Da cosa nasce e perché nasce il progetto La Via dell’Ambra?
Questo progetto nasce da un’intuizione, come penso tante cose nascano nella vita, senza averci pensato troppo, anzi, potrei dire che c’è stato un momento in cui mi si è accesa una lampadina, Eureka, trovato!
Da 5 anni stavo lavorando in un’azienda a Feltre come commerciale estero e mi era rimasto un mese di lavoro, in quanto l’azienda da lì a poco avrebbe chiuso, era il maggio 2013. Dovevo quindi pensare e capire cosa fare.
Mi racconti brevemente la tua storia?
Sono nata in Lituania nel 1984, mi sono laureata in giurisprudenza e a 23 anni sono partita per l’Italia.
Ancora non parlavo italiano, ma fortunatamente dopo due settimane ho trovato lavoro in un negozio di scarpe e dopo 5 mesi ho trovato lavoro come commerciale estero in una azienda di commercializzazione di rifiuti. Sono rimasta lì 5 anni, poi ho aperto il negozio La Via dell’Ambra.

Silvia Zanatta – Consulente di carriera e formatrice
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Ramune dal commerciale estero a La Via dell’Ambra, come è nata?
Stavo lavorando come commerciale estero in un’azienda che entro un mese avrebbe chiuso, quindi dovevo pensare a cosa fare da lì a poco. Quello che sapevo è che ero stanca di lavorare in ufficio, il lavoro era molto stressante, dinamico da un lato, ma pieno di imprevisti. L’azienda si occupava di commercializzazione rifiuti e materie riciclate in tutto il mondo. Ho viaggiato molto, questo lavoro mi ha dato tantissimo e quindi sono molto contenta di avere lavorato lì, però ero arrivata al punto che ero felice che mi rimanesse un mese solo di lavoro.
Perché proprio l’ambra?
La mia idea iniziale non è stata subito diretta all’ambra, in realtà semplicemente volevo lavorare con qualcosa di bello, perché nei 5 anni precedenti avevo lavorato con i rifiuti e quindi cercavo qualcosa di bello esteticamente. Infatti il mio primo pensiero è stato quello di voler lavorare in una fioreria.
Poi ho pensato all’ambra baltica, un business non sviluppato in Italia. La voglia di lavorare con il mio paese, la Lituania, era forte, volevo creare un’attività che avesse una particolarità, una connessione quasi culturale e di identità.
Inoltre c’è il mio carattere che mi porta a fare tutto da me. Quindi avrei fatto fatica ad aggrapparmi a qualche altro progetto già esistente, già in essere con altre persone. Sarà il mio ego, ma devo fare tutto da sola!
Da giurisprudenza all’ambra: in che modo ti sono serviti gli studi di giurisprudenza per intraprendere la tua attività?
Studiare giurisprudenza mi è servito proprio come metodo, disciplina, capacità di ragionare. Per quanto riguarda le materie specifiche, rimarranno sempre un mio interesse e hobby, mi interessano la politica e la storia.
Mi ha aiutato a livello personale, e quindi ha inciso anche nella mia attività.
Ramune, le tue passioni, so che ne hai tante!
Il canto, il teatro negli ultimi anni. Ultimamente ho un po’ abbandonato il ballo perché semplicemente non riesco a fare tutto!
C’è qualche connessione tra i tuoi hobby e l’ambra? Come trovi il tempo?
Il teatro e il canto mi hanno sempre seguito, quindi diciamo che da quando sono piccola faccio queste cose. Più che altro la mia attività mi permette di avere spazio per coltivare le mie passioni.
Mi sono cercata le occasioni e il tempo, penso che comunque sia semplicemente un ascolto di se stessi.
Le cose arrivano spontaneamente quando le vuoi e le desideri. Ad un certo punto ti trovi improvvisamente con le persone giuste nell’ambiente giusto. Io credo che se trasmetti una certa energia, attiri le situazione e le persone che ti sono affini. E’ così che nascono le cose.
E in più vorrei aggiungere che le cose nascono facendo, no non facendo. Non importa poi se sarà una cosa vincente o meno, l’importante è fare. Se invece rimane in testa, buona o cattiva, rimarrà sempre e solo un pensiero.
Chi ti ha supportato nel tuo progetto La Via dell’Ambra? Chi no?
Le persone vicino a me, familiari e amici mi dicevano “Vai avanti!”, in realtà nessuno mi demoralizzava particolarmente, magari qualcuno esprimeva i propri dubbi e paure. Era l’anno 2013, ancora l’anno di paure per la crisi che l’Italia, l’Europa e il Mondo aveva attraversato. Penso che ad oggi non sia cambiato molto, ci siamo semplicemente abituati alla situazione.
Quindi c’erano anche quelle persone che mi dicevano: ”Mamma mia, ti apri la partita IVA! Mamma mia in questo momento in cui il commercio al dettaglio non va più perché è tutto in mano alle multinazionali!” e poi: “Sei sicura di vendere solo ambra? Vendi anche altre pietre così hai più possibilità di avere più clientela.” Questo era quello che mi dicevano.
Ancora ad oggi non so dire cosa sarebbe stato se non avessi perso il lavoro. Sicuramente è sto un momento di cambiamento, un momento di crisi, che poi la crisi è un cambiamento e nient’altro, e secondo me è la cosa più bella che c’è, è un forte input che di deve dare la forza di reagire.
Tutti noi siamo influenzati dalle esperienze avute, sicuramente la mia voglia di mettermi in proprio era dovuta al mio percorso di 5 anni di lavoro in ufficio che mi aveva stancato. Se non avessi lavorato lì, forse non sarei arrivata ad elaborare questo progetto.
Ci sono degli errori che hai commesso?
Ho fatto degli errori e credo ne farò ancora. Purtroppo il carattere è una cosa difficile da cambiare. Sono un po’ rigida nell’accettare i consigli degli altri, questo è il mio problema.
Da un lato è una forza perché avendo un’attività da sola, conto su me stessa e ho tutto sotto controllo, dall’altro lato c’è tanta brava gente in giro che potrebbe aiutarmi ad avere una visione diversa, un altro punto di vista sulla mia attività, quindi mi piacerebbe essere un po’ più morbida, un po’ più aperta ai consigli degli altri.
Inizialmente ho fatto alcuni errori di valutazione sulle forniture o sulla partecipazione a delle fiere, perché dovevo capire come funzionava. A parte questo, ho imparato dai miei errori e quindi non c’è nulla che non rifarei se tornassi indietro, perché se non le avessi fatte, non avrei imparato.
Oggi sei felice?
E’ una domanda un po’ utopistica. Sono abbastanza serena. Sto abbastanza bene, rispetto ad altri momenti della mia attività.
Domani cosa farai?
Verrò a lavorare in negozio.
Tra 5 anni?
Non ci penso tanto per ora. Vedo che il tempo passa ad una velocità incredibile!
Ci sono delle cose che mi piacerebbe fare, ma ancora non sono chiare in testa e quindi non sono ancora mature per essere realizzate.
Mi piacerebbe vedere più negozi in Italia di La Via dell’Ambra, mi piacerebbe aumentare la distribuzione, che già sto facendo da qualche anno. Anche se sto ancora valutando se veramente lo voglio o è solo il mio ego che lo vuole.
Il passo successivo potrebbe essere l’e-commerce, perché c’è molta richiesta da tutta Italia di prodotti in ambra. Già ora sto spedendo tutte le settimane, tramite contatti via Whatsapp e Facebook. Per ora riesco a starci dietro così, però avere una piattaforma un po’ più solida potrebbe farmi incrementare questo business. D’altra parte fare l’e-commerce vuol dire standardizzare il prodotto, ed è questo che non mi ispira in questo momento, perché mi piace l’unicità dell’ambra dei pezzi unici, mi piace il fatto che siano sempre diversi e penso sia un punto importante.
Quindi detto questo, devo ancora capire se veramente voglio fare così tanto in più o invece dedicarmi alle altre cose che questa attività mi permette di fare, i miei hobby, le mie passioni. Sono in un momento in cui non voglio spingere troppo perché quest’anno sono molto felice, l’attività va bene, ho una crescita di circa il 20% ed è il primo anno così e quindi bisogna avere pazienza nelle cose.
A una persona in cambiamento, magari come te 6 anni fa, che si trova in difficoltà o non riesce a trovare la serenità e vorrebbe fare qualcosa in proprio, qual è il consiglio che daresti?
Se ha la fortuna, come me, di aver lavorato alcuni anni come dipendente, consiglio di utilizzare TFR e qualcosa che si sono messi via per investire nella propria attività. Sarebbe già un ottimo inizio.
Poi sono dell’idea che solo l’incoscienza ci porta a fare grandi cose! Il rischio è che, più conosci le cose e più sai come funziona, inizierai a vedere solo i limiti e ostacoli. Ed è questo che ti fa paura!
L’incoscienza, nel mio caso, mi ha portato a fare le cose perché il limite non esiste, non lo capisci. E’ una figata perché capisci soprattutto che il limite lo metti te, quindi il consiglio è fare, sia che sia giusto o che sia sbagliato.
Se non lo fai può diventare rancore e frustrazione che cresce dentro te e non porta a nulla di buono.